In un brevissimo articolo su suo sito David Worlock ci racconta del suo incontro con Eugene Garfield, il creatore di una metrica (l’IF) che a sua detta era la “meno peggio” per la comparazione di articoli e riviste scientifiche
the great man, the master of citation indexing as a metric , pointed out that he thought that what he had done was the creation of the “least bad” methodology for comparing science research articles and journals
Alla domanda del perché avesse venduto ISI a Thomson Garfield risponde che per ragioni di salute e di età non sarebbe più stato in grado di occuparsene
I had a strong impression of a scientist and researcher who felt that everything, in time, needed to be reassessed, to change and to be reinvented.
Il momento di una revisione è forse da tempo già arrivato. Le modalità di pubblicazione e anche di validazione degli articoli scientifici sono molto cambiate in questi anni. I pre-print, il modello publish review curate con la revisione effettuata dopo la pubblicazione e in cui soggetti diversi si fanno carico delle diverse funzioni editoriali, presentano un quadro molto diverso dell’editoria scientifica e continuare a misurarla con sistemi pensati per un modello molto più standard diventa difficile. La recente decisione di sospendere la indicizzazione di Elife ci mostra molto chiaramente la inadeguatezza del metodo utilizzato da Clarivate.
He [Garfield] did his work in a world where there was a routine orthodoxy around the review and processing of an article submitted to a peer reviewed journal. He would, I think, be the first to say that things have to change once that conventional picture begins to fragment.
La frammentazione di un quadro che era così chiaro e uniforme per Garfield è ormai in atto da anni e nel non voler riconoscere la molteplicità dei modelli e delle forme dell’editoria scientifica pensando di incasellarla in canoni definiti decine di anni fa Clarivate rischia di continuare a tracciare e misurare un segmento sempre più ristretto di letteratura scientifica che non rappresenta più l'”eccellenza” (se mai è stato così), ma solo una tradizione in declino.
La decisione presa da Clarivate su Elife più che una dimostrazione di forza sembra un riconoscimento di inadeguatezza di fronte ad un panorama che offre molte meno certezze (e uniformità) di settanta anni fa.