Pubblicare in Open Access

INDICE

I colori dell’Open Access

Come procedere alla pubblicazione

Luci e ombre dell’Open Access

I colori dell’Open Access

La dimensione più nota dell’Open Science è la pubblicazione dei propri contributi in modalità Open Access.
La pubblicazione in Open Access ha forme diverse a seconda dell’iter previsto e dei costi sostenuti da autori e lettori.
Le diverse modalità di pubblicazione vengono convenzionalmente identificate con i seguenti colori:

E’ la modalità di accesso aperto che prevede la pubblicazione in sedi editoriali scholar led, interamente open in cui né l’autore né il lettore pagano, ma c’è un’istituzione che si fa carico a monte dei costi.

Il Diamond Open Access è la forma più virtuosa di accesso libero a dati e risultati della ricerca, perché accessibile senza alcuna barriera sia ad autori che a lettori.

Le riviste Diamond Open Access sono indicizzate nella Directory of Open Access Journals (DOAJ) (per poterle visualizzare bisogna usare il filtro without fees).


Anche detta via verde, o autoarchiviazione, la Green Road riguarda la ripubblicazione di un articolo in un archivio istituzionale. Comprende sia i pre-print, vale a dire la versione sottomessa all’editore prima della revisione, sia i post-print (o AAM – Author Accepted Manuscript), ossia il testo revisionato nella forma accettata per la pubblicazione, generalmente priva del layout editoriale, oppure in una versione non definitiva ma comunque rielaborata dall’editore su sua concessione.
Gli editori possono definire periodi di embargo diversi a seconda delle riviste (per la verifica delle politiche editoriali si veda Sherpa Romeo).


Questo iter prevede che gli autori, attraverso le istituzioni a cui sono affiliati, paghino una Article Processing Charge (APC) affinché un articolo, una volta accettato, sia reso disponibile liberamente in una sede editoriale che pubblica solo articoli ad accesso aperto, senza costi cioè per il lettore.

Le riviste Gold Open Access sono indicizzate nella Directory of Open Access Journals (DOAJ)


Pubblicare in Diamond Open Access: E-JournALL,
EuroAmerican Journal of Applied Linguistics and Languages

Laura Di Ferrante
ricercatrice – Dipartimento di Studi Internazionali,
Giuridici e Storico-Politici

Disseminare i dati sulle pubblicazioni con la Green Road:
AIR, l’Archivio Istituzionale della Ricerca
Morgana Marchesoni
Ufficio Qualità dei Dati sulla Ricerca


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Altre forme di Open Access

Gold in sedi editoriali ibride – prevede che le istituzioni paghino una Article Processing Charge (APC) affinché l’articolo, una volta accettato, sia reso disponibile ad accesso aperto in una sede editoriale che normalmente pubblica articoli accessibili tramite sottoscrizione. La pratica che permette agli editori ibridi di incassare dalla stessa istituzione il pagamento sia per gli abbonamenti che per le APC (Article Processing Charge) si chiama double dipping, ed è fortemente disincentivata dagli enti finanziatori della ricerca. La LERU, League of European Research Universities, attraverso la petizione Christmas is over si è impegnata a non supportare il pagamento di APC per riviste ibride, nell’ottica del migliore impiego possibile di denaro pubblico.

Open Access nei contratti trasformativi – sono pacchetti di titoli in cui si paga sia per leggere che per pubblicare. Sono contratti temporanei e di transizione, sottoscritti tra editori e istituzioni, con l’obiettivo di trasferire i costi che ora sono sugli abbonamenti (per leggere) ai costi per pubblicare.
In una situazione ideale i costi per gli abbonamenti (cioè per leggere) dovrebbero trasformarsi in costi per pubblicare, senza oneri per l’accesso ai contenuti.
Di fatto questa transizione non si è ad oggi realizzata e i costi continuano ad aumentare, tanto che i principali promotori di questi contratti ne hanno sancito la inefficacia.
Al momento si applicano solo agli articoli, e non a volumi o capitoli di libro.

Bronze – non si tratta in questo caso propriamente di Open Access. L’editore decide di rendere disponibili (free) una serie di articoli (come è accaduto per esempio durante l’emergenza sanitaria da Covid-19) per periodi determinati di tempo, senza diritti di riutilizzo.

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Come procedere alla pubblicazione

1. Consulta la Directory of Open Access Journals per individuare sedi ad accesso aperto gold o diamond validate (non predatorie).

La mancata indicizzazione nella DOAJ non indica immediatamente che la rivista è predatoria, perché potrebbe essere molto recente e quindi non ancora indicizzata, tuttavia suggerisce di procedere con cautela e di fare le verifiche necessarie.


2. Nel caso tu voglia procedere all’autoarchiviazione, verifica su Sherpa Romeo le policy dell’editore riguardo alla pubblicazione della versione pre-print o post-print del manoscritto accettato.

Le condizioni degli editori per i libri sono raccolte nella pagina dedicata di Sherpa in versione beta


3. Nel caso la rivista non sia indicizzata nella DOAJ, fai attenzione alle riviste predatorie e controlla su think check submit quali sono i punti da verificare per capire se la rivista è attendibile.


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Luci e ombre dell’Open Access


Purtroppo l’Open Science rappresenta un’opportunità non solo per chi ne condivide le potenzialità e gli aspetti etici, ma anche per chi intende sfruttarla per trarne profitto.

Di seguito alcuni approfondimenti:

Contratti trasformativi
Editoria predatoria
Paper mills e Review mills

Autori di azioni non propriamente lecite sono anche i promotori di iniziative come le Shadow Libraries che trovano nell’apertura dei dati un obiettivo condiviso con il movimento Open Science. Nonostante il fine sia condiviso, i mezzi per perseguirlo non sono condivisibili. Se tutti praticassero l’Open Science queste azioni non avrebbero motivo di esistere.

Shadow libraries

Approfondimenti:

Aaron Swartz, Guerrilla Open Access Manifesto

Paola Galimberti, Tentativi ed errori: il metodo scientifico applicato all’open access con particolare riferimento alla situazione italiana, in “Rivista di Digital Politics” 2/2023, pp. 383-396, doi: 10.53227/108472