I due editor in chief della rivista Syntax (Wiley) pensano che il ruolo dell’editore debba essere almeno quella di garantire la qualità del copyediting di un lavoro di ricerca, la sua indicizzazione e conservazione nel tempo.
Se gli editors lavorano gratuitamente, se i revisori lavorano gratuitamente, se gli autori non vengono pagati per i loro articoli, al publisher spetta almeno di curare la parte di produzione dei testi, la loro indicizzazione e conservazione. L’editore ha deciso di affidare questa attività a personale inesperto e senza competenze sui temi specifici della rivista, i due editor hanno quindi reputato di abbandonare (a malincuore) il loro progetto storico e di scegliere (fondare) un diverso canale di disseminazione delle ricerche.
Infatti stanno creando una nuova rivista con la Open Library of Humanities. Ecco la loro giustificazione:
We are now planning to start a new journal to take the mantle of Syntax. The new journal will be “diamond open access“: that is, no fees will be required to publish a paper in the journal nor to access the content. The diamond-open-access model of publishing seems to us to be not only an ethical imperative but also scientifically mandated: we cannot expect the great syntactic riches of understudied languages to be brought to bear on syntactic theory unless native speaker linguists of those languages, who may have few financial and institutional resources to rely on, have access to cutting edge research and can communicate their own findings to their colleagues around the world without having to pay publication fees.
Qui la lettera dei due editors.