Transitional agreements could become “the norm” in the meantime. 70 anni. I contratti trasformativi e le false promesse di transitorietà

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Transitional agreements could become “the norm” in the meantime, says UK’s higher education IT firm

The move to all scholarly publications being free of charge to read is unlikely to happen soon, according to a report from a higher education IT firm.

E’ stato pubblicato nei giorni scorsi un report del JISC sui cosiddetti accordi trasformativi. . Qui un breve commento del Times Higher Education.

E’ indubbiamente utile, anzi, imprescindibile e doveroso,  che un consorzio che gestisce fondi pubblici si fermi a riflettere sull’effetto delle politiche implementate. Dopo 8 anni dal primo contratto trasformativo la Gran Bretagna ha pensato fosse il momento di fare una verifica complessiva sui risultati raggiunti in rapporto a quelli attesi, sui costi sostenuti e sugli effetti sul sistema della comunicazione scientifica.

Il report è veramente imponente, oltre 170 pagine con una appendice che analizza una serie di casi di studio, e con una bibliografia molto dettagliata.

Peccato che (come fatto presente anche da Stephen Curry in una intervista) i dati non siano disponibili per motivi di confidenzialità (al solito) e quindi analizzabili anche da chi non ha partecipato alla stesura del report.

Il documento è ovviamente utilissimo, ma alcuni hanno già sottolineato alcuni aspetti problematici .

Samuel Moore ad esempio:

The Jisc report seems a fair assessment of transformative agreements, which have pretty much succeeded based on the original goal of increasing open access to UK publications without really changing much else about publishing behaviours.

Sottolinea come questo costosissimo processo non abbia minimamente modificato i comportamenti editoriali dei ricercatori, nonostante lo scopo principale del movimento dell’open access sia quello di facilitare una riflessione sulle modalità della comunicazione scientifica. 

Yet the very point of OA is how it should lead to wider reflection on how we publish. So we’re now in a situation where UK academics proudly announce their OA articles (with Elsevier, T&F, etc) as if this is an ethical decision on their part rather than the system doing its job.

Lo stesso viene sottolineato nella intervista linkata più sotto. Stephen Curry fa notare come il modello della comunicazione scientifica sia rimasto esattamente uguale a quello del 19. secolo e come nulla sia cambiato nonostante si abbiano a disposizione tutti gli strumenti per un ammodernamento del sistema.

Ancora più tranchant Chris Banks direttrice della biblioteca dell’Imperial College

An important and detailed report on the UK’s transition to open access has been published. TDLR: 1) the earliest the commercial transition will take 70+years

2) the >260m UKRI has allocated moved more green to hybrid than hybrid to full OA

I commenti dettagliati di Curry e Banks in questa intervista: https://on.soundcloud.com/LxrXc

Il report descrive una serie di presunti risparmi che però risultano appunto difficilmente verificabili per la indisponibilità dei dati.

Al di là di ogni altra considerazione stiamo comunque  parlando di una trasformazione che durerà 70 anni. Forse.  Perché i dati, come detto sopra, non sono disponibili.

Un lasso di tempo ben più lungo di quanto si era ipotizzato quando i contratti trasformativi (o transitori) sono stati promossi.