AI e peer review: si può affidare la peer review di un articolo a chatGPT?

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Certamente e inequivocabilmente no.

In questo articolo pubblicato su ACS energy letters gli autori si interrogano sulla opportunità e sul senso di affidare la revisione degli articoli a un sistema di intelligenza artificiale.

Mentre si riconosce a questi sistemi la possibilità di supportare autori non anglofoni nella scrittura di un articolo (la forma non il contenuto), si nega totalmente la possibilità che un sistema di intelligenza artificiale possa sostituire il giudizio umano. Le motivazioni sono molte e vanno dalla incompletezza del Knowledge base dei sistemi di intelligenza artificiale, che non possono comprendere ciò che sta dietro paywall, alla incapacità di questi sistemi di individuare gli elementi di novità di una ricerca, alla dipendenza del risultato dalla domanda che viene posta (una domanda neutrale darà per lo più un risultato positivo ad esempio), alla citazione di fonti inesistenti.

La conclusione degli autori è dunque una bocciatura di questi sistemi per la validazione delle ricerche:

While the scientific community and publishers are eager to see AI tools be employed to review scientific articles, the many shortcomings of these tools need to be recognized. Although reviews by humans are laborious and time consuming, they provide a valuable check for published scientific content and help identify the breakthroughs that advance knowledge and accelerate technological progress. This free labor provided by the scientific community is vastly underrecognized and underappreciated by both publishing and institutional administrators, a fact that needs to change for the system to continue functioning into the future.

Probabilmente in un sistema di open peer review si potrebbe raggiungere quel riconoscimento che gli autori lamentano nelle loro conclusioni.