Il 2023 è stata una annata eccezionale in termini di dimissioni di editorial boards, e il 2024 sembra destinato a registrare risultati analoghi secondo quanto raccolto dal sito Retraction watch.
In un commento appena pubblicato su Nature si cerca di dare una spiegazione alle dimissione in massa degli editorial board.
In generale si tratta sempre di difficoltà di interazione fra la parte commerciale (l’editore) e i suoi interessi e la parte scientifica e i suoi interessi. Una forbice destinata ad allargarsi sempre di più proprio perché le due parti si muovono in direzioni opposte.
“You have publishers — most of them are for profit — that demand and require constant growth because that’s what the stock market requires. You have researchers — academics or editors, for the most part, who champion quality and maybe depth and time to review. Those are in opposition.”
E’ interessante vedere come la maggior parte di questi editorial board si siano riorganizzati e abbiano deciso di fondare nuove iniziative editoriali (tendenzialmente diamond open access). Segno della esigenza da parte delle comunità scientifiche di riprendere il controllo sulla comunicazione scientifica ormai appaltato da anni al di fuori delle comunità stesse.