Retraction watch racconta che Springer Nature lo scorso hanno ha approvato 2923 retractions. E’ l’editore stesso a darne notizia sul proprio sito, sottolineando come i processi messi in atto a sostegno della research integrity.
Più di metà delle retraction sono relative a pubblicazioni uscite prima del gennaio 2023, circa il 40% sono relativa a pubblicazioni uscite dopo gennaio 2023 e il 40% di queste utlime sono pubblicazioni ad accesso aperto.
L’editore dichiara sul sito la propria adesione ai principi della trasparenza e dell’etica della ricerca, motivo per cui ha deciso di rendere pubblici i dati sulle retractions.
We created the page to help provide more information on how the accuracy and integrity of research is maintained, particularly in light of the growing interest in how new technologies are impacting the research system. We hope that this transparency will be helpful to the community and further demonstrate our commitment to scientific integrity, both in terms of the rigour we apply prior to acceptance, and the responsibility we take for updating the publication record when concerns are identified after publication
Credo che non sia sfuggito a nessuno il fatto che le retractions di Springer sono presenti molto frequentemente sul sito di Retracion watch, e dunque questa assunzione di responsabilità dell’editore è davvero benvenuta anche se piuttosto tardiva.
Sempre legato all’editore Springer è la dimissione di parte di un altro editorial board. La rivista è il Journal of Clinical Immunology, rivista scelta come canale di comunicazione da parte della Clinical Immunology Society che dal 2022 aveva però scelto di rescindere il contratto con l’editore Springer anche in relazione all’ingerenza di quest’ultimo in questioni prettamente scientifiche.
Quando nel 2023 Springer ha annunciato all’editorial board che la rivista sarebbe diventata open access è stato anche fatto capire che si sarebbe dovuto pubblicare più o meno tutto (vedi la commodification della editoria scientifica). La reazione dell’editor in chief è stata a questo punto di rifiuto:
I cannot be instructed by a publisher to publish everything
e ha condotto alla sua dimissione e a quella di altri 11 membri dell’editorial board, e alla creazione di una nuova rivista ospitata dalla Rockefeller University press.
Le due notizie, apparentemente disgiunte in realtà ci danno l’immagine di un editore piuttosto confuso, che da un lato a seguito delle numerose segnalazioni di cattiva condotta scientifica si dichiara paladino della integrità della ricerca, e dall’altro, e non per la prima volta, si intromette in questioni che dovrebbero stare al di fuori dal suo campo d’azione.