A partire dal 2015 con le dimissioni dell’editorial board della rivista Lingua (Elsevier) e con la creazione di una nuova rivista diamond open access Glossa , ospitata e finanziata dalla Open library of Humanities, il numero di queste dimissioni è cresciuto sensibilmente. Johan Rooryck, editor in chief, motiva così la decisione:
All six editors of Lingua have resigned their positions in reaction to Elsevier’s refusal to accept our conditions of Fair Open Access. Independently, all 31 members of the editorial board have resigned as well.
Le motivazioni sono quasi sempre le stesse, e riguardano da un lato la insostenibilità dei costi imposti dall’editore (per abbonamenti o APC) dall’altro la richiesta, nel caso delle riviste che prevedono il pagamento di un APC (article processing charge) di filtri più laschi nella accettazione degli articoli, per massimizzare il guadagno.
Quest in un contesto davvero complicato, dove si sono sviluppate forme come paper mills, review mills che stanno inquinando in maniera importante la conoscenza scientifica.
Il sito Retraction Watch traccia il fenomeno delle dimissioni degli editorial board, cercando anche di fornire evidenza delle motivazioni. In molti casi lo stesso editorial board ha creato una nuova rivista indipendente e diamond open access. Giova ricordare che i loghi che appaiono nella lista sono quelli di Elsevier, Wiley, Springer, Taylor and Francis.
Il rapporto fra Publisher ed Editorial board deve essere di collaborazione certo, ma nel rispetto dei ruoli.
COPE lo definisce così:
The relationship of editors to publishers and journal owners is often complex but should always be based on the principle of editorial independence. Notwithstanding the economic and political realities of your journal, you should select submissions on the basis of their quality and suitability for readers rather than for immediate financial, political or personal gain.
E’ sulla scorta delle dimissioni degli editorial board, l’ultimo in ordine cronologico è quello di Mathematical Logic Quarterly (Wiley), che COPE ha prodotto uno statement sull’indipendenza dell’editorial board nella decisione finale sulla accettazione o sul rigetto degli articoli. La collaborazione con il publisher riguarda una serie di strumenti a supporto del processo decisionale, ma la decisione finale è e deve essere responsabilità esclusiva dell’editorial board e dell’editor della rivista.